Durata delle cure: in Odontoiatria  si parla di tutto, ma raramente di un fattore  importante quale è il tempo.

-Il tempo inteso come:

-durata  delle cure:

– durata delle sedute.

–  attesa prima di accedere alle terapie.

-come longevità’ delle terapie e molto altro ancora.

Parleremo prima di tutto della durata delle cure, o meglio della loro “longevita’”.

la longevita’ delle cure:

Bisogna innanzitutto fare una premessa: nessuna cura e’ eterna.

Una otturazione ben fatta, così come una corona ben fatta, puo’ durare parecchio ma non potra’ mai durare tutta la vita.

Molti si stupiscono di questo concetto fondamentale, nonostante siano le stesse assicurazioni a dare dei limiti di durata per ogni tipo di prestazione (ad esempio, le assicurazioni rimborsano le otturazioni ogni tre anni, il che non significa che per forza di cose trascorso questo tempo siano da rifare, ma che se lo fossero non ci sarebbe nulla di male).

Queste durate sono molto influenzate dall’ igiene del paziente (la maggior parte delle corone viene persa per carie del moncone; ebbene si, si cariano anche i denti ricoperti) e dalla qualità’ del restauro eseguito : corone grossolane, con bordi spessi, senza spazi in cui poter passare il filo interdentale non hanno lunga vita.

Il tempo e la Prevenzione:così come tutte le altre patologie se prese in tempo sono curabili, lo stesso accade nelle nostre bocche.

Una piccola carie si cura con una piccola otturazione ( poco fastidiosa, poco costosa e con una lunga durata), una carie che si espande richiede otturazioni più’ estese, più’ fastidiose , più’ costose, a volte anche senza dover richiedere il trattamento canalare del dente (devitalizzazione)  residua una fastidiosa sensibilità’ al freddo ed alla pressione.

La malattia parodontale diagnosticata precocemente ha un’alta percentuale di successo senza interventi mutilanti o chirurgici (a volte necessari per le fasi più’ avanzate).

E’ chiaro che più’ la terapia sarà’ complessa e articolata, tanto più’ richiederà’ tempo per essere eseguita, il che si ripercuoterà’ su parcelle maggiori.

Ma il tempo non influenza solo l’estensione della patologia o la complessità’ delle cure necessarie poiche’ il tempo intercorso tra il danno e la sua riparazione è fondamentale.

Non è la stessa cosa ricostruire un dente cariato (o rotto, o la cui otturazione è andata persa) appena possibile o a distanza di tempo.

Questo perché non solo si rischia di perdere altra struttura dentaria nell’attesa (distacco di altri piccoli pezzetti, estensione della carie più’ in profondità’, frattura non sempre sanabile del dente) ma perché i batteri penetrerebbero molto più’ in profondità’, determinano-a volte anche a distanza di mesi dall’evento-ascessi o episodi dolorosi acuti, a cui porre rimedio tramite la devitalizzazione del dente responsabile.

Chiedete ad un dentista se aspetterebbe giorni o addirittura mesi prima di sistemare un dente con problemi.

La precocità’ dell’intervento non ne influenza solo la sua complessità’, andando ad incidere sui costi finali del trattamento, ma può’ pesantemente influenzarne la prognosi a lungo termine.

Nessun dentista aspetterebbe settimane prima di “accomodare” problemi dentali.

Il Tempo è un bene prezioso, molto più’ del denaro, perché a volte nessuna cura per quanto costosa può’ garantire di mantenere la nostra dentatura se troppo a lungo trascurata.

Ne deriva che la strategia dell’attesa non porti mai a nulla di buono, così come l’eseguire cure frettolose (ma di questo ci occuperemo prossimamente) o tentare il risparmio con corone, otturazioni (o terapie in senso generale) “low cost” .

Ammesso che davvero di low cost si tratti ( spesso dietro “prezzi lucciola”  si celano costi nascosti che dovrebbero essere compresi, ad esempio, corone a meta’ listino medio ma la cui esecuzione comporterà’ supplementi per anestesia, impronta, rx, cementazione e via dicendo che porteranno la parcella finale a costi allineati o superiori alla media) la riduzione di prezzo per manufatti che dovrebbero durare almeno una decina di anni ( se di buona qualità’ e fattura) si riflette su una minore precisione e carenze costruttive che porteranno invariabilmente alla riduzione della loro durata e , a cascata,  del dente sottostante (che dovrebbero proteggere e che invece danneggiano data la loro indetergibilita’ ).

Molto spesso manufatti di pessima qualità’ “accorciano” la vita al loro pilastro, anziché’ allungargliela.

Occorre sottolineare che non sempre  al fallimento di una terapia, sia sufficiente rieseguirla (magari…un po’ meglio) ma che quasi sempre la situazione sia peggiorativa dello stato iniziale.

Tradotto: Per poter tornare allo stato precedente serviranno ulteriori cure, altre sedute, altri costi, sempreche’ sia fattibile (spesso una corona poco precisa in un dente magari già’ devitalizzato, implica una totale distruzione del pilastro, con sua estrazione ed, eventualmente sua  sostituzione implantare, con costi, complessità’ terapeutiche e tempi amplificati).

Senza contare che anziché’ un manufatto a prezzo stracciato e dannoso per la dentatura, spesso e’ possibile ottenere una maggiore protezione del dente utilizzando mezzi più’ conservativi i ( es faccette, intarsi o otturazioni, addirittura) e meno costosi poiché’ meno complessi anche se ben prodotti.

Quasi mai  la cura migliore è una corona a prezzo stracciato anzi, molto spesso la cura migliore potrebbe non essere una corona.